GC: “È indispensabile una più equilibrata distribuzione dell’offerta di gioco. È prioritario il recupero delle sacche dell’illegalità. Ma occorre anche un’evoluzione dell’atteggiamento di quelle forze che oggi attaccano il gioco senza distinguere tra legale ed illegale. Il tema del gioco della prossima legislatura, forse di quella successiva visto che la prima potrebbe avere vita breve, sarà l’individuazione ed attuazione di un modello e di una strategia di razionalizzazione dell’offerta di gioco che ne renda più equilibrata la distribuzione, salvaguardando la salute del settore, dei giocatori e delle entrate fiscali”.
Agicos: E’ la previsione di Giovanni Carboni, managing partner di Carboni & Partners, in un intervista concessa ad Agicos sugli scenari futuri e le problematiche attuali del settore del gioco in Italia.
Agicos: Il 2012 si è chiuso con il decreto Balduzzi, il 2013 si è aperto con l’esigenza di aprire un tavolo di confronto con gli enti locali sulla distribuzione dell’offerta di gioco. Si andrà verso un ripensamento, o un ridimensionamento?
GC: “Abbiamo già assistito nel 2012 ad una riduzione di spesa, unico parametro significativo in presenza di un cambiamento del mix dei giochi. Se ci saranno le condizioni per guidare il processo in modo equilibrato, si dovrebbe parlare di un processo pluriennale di razionalizzazione, nel quale è indispensabile che tutti i portatori d’interessi pongano al centro dell’azione, anzi del mirino, la soppressione di ogni forma di gioco illegale”.
Agicos: Ci sono i presupposti per la realizzazione di un modello ‘virtuoso’ del gioco lecito, capace di soddisfare sia le esigenze imprenditoriali di un’industria fiorente, sia quelle di responsabilità sociale?
GC: “Certo che è possibile coniugare responsabilità sociale e obiettivi imprenditoriali del gioco lecito, anche se l’aggettivo fiorente è fuori luogo con la crisi economica strutturale in cui ci troviamo. Tra i presupposti necessari perché ciò si realizzi colloco l’evoluzione dell’atteggiamento di quelle forze che oggi attaccano il gioco senza distinguere tra legale ed illegale”.
Agicos: Nel 2013 c’è da attendersi una contrazione della spesa?
GC: “Ritengo inevitabile, anche in considerazione dei risultati dei primi mesi del 2013, una contrazione dei consumi totali del gioco. Ma è ancora possibile che la contrazione sia prevalentemente subita dalla componente illegale del gioco”.
Agicos: Esiste il rischio di un ulteriore aumento della pressione fiscale sui giochi?
GC: “Esiste, eccome. Il livello e il profilo della tassazione costituiscono un meccanismo sensibilissimo. Si deve stare attenti perché altrimenti si provocherebbe una riduzione non controllata dei consumi legali, a vantaggio del gioco illegale, in misura più che proporzionale rispetto all’aumento delle aliquote con un effetto controproducente non solo sugli introiti fiscali ed anche sulla protezione del cittadino. Sul tema ci sono continuamente dichiarazioni populiste che, se attuate, sarebbero disastrose. Direi che è consigliabile che ci mettano le mani “artificieri” esperti. E va capito che l’unico modo per ottenere ulteriori introiti fiscali dal gioco è il recupero delle sacche dell’illegalità”.
Agicos: Via libera a betting exchange, scommesse virtuali e lotto online. Quanto potrebbero incidere su un mercato con un’offerta già molto ampia e sulle abitudini dei giocatori?
GC: “Prescindendo in questo mio commento dalla questione dell’equilibrio fiscale tra betting exchange e sportbook, che è necessario e possibile sistemare, si tratta di interessanti ampliamenti dell’offerta di gioco che migliorano l’appeal complessivo del bouquet dei giochi e aiuteranno la razionalizzazione, salvaguardando la buona salute del settore e nel contempo difendendo il carattere di intrattenimento responsabile del gioco”.
Agicos: Come sta andando la raccolta delle slot online?
GC: “L’andamento della raccolta delle slot online è un po’ al di sotto delle aspettative. D’altra parte l’introduzione è avvenuta in un momento di particolare contrazione della propensione al gioco, contrariamente a quanto affermato da taluni organi di stampa generalista che stanno mal esercitando la propria missione informativa. Sulla base dei dati pubblicati dall’AAMS la spesa del gioco legale online italiano è passata da 690 milioni di euro nel 2010 a 735 milioni nel 2011, con un incremento del 6,6%, che nasconde però un calo se si considera che a metà del 2011 erano stati introdotti il poker cash e i giochi di casinò che hanno recuperato rilevanti quote del mercato illegale. La spesa nel 2012 è stata pari a 749 milioni di euro con un incremento dell’1,9%, che maschera un calo ancora più forte, se si tiene conto che i giochi di casinò e il poker cash incidevano sul dato de l 2011 per soli sei mesi e che a dicembre 2012 furono introdotte anche le videoslot. Insomma, il gioco online totale, tra legale e illegale, è in calo dalla seconda metà del 2010”.
Agicos: Il poker nelle gaming hall o il riconoscimento come disciplina del Coni: quale è la strada più giusta da intraprendere per il live?
“Resto convinto dell’opportunità di regolare il poker sportivo come gioco dell’AAMS. Posso però capire l’atteggiamento dei giocatori di poker sportivo, delusi dopo quasi cinque anni che attendono invano il rispetto da parte dello Stato della promessa di poter giocare in modo legale e sicuro. La larghissima parte di questa domanda riguarda tornei con buy-in molto bassi. Il poker sportivo con tali modalità è stato riconosciuto dal Consiglio di Stato gioco di abilità, non d’azzardo, e non è per nulla un gioco pericoloso. Tenuto conto che oggi centinaia di migliaia di giocatori giocano più o meno alla luce del sole in centinaia e centinaia di punti irregolari soggetti a potenziali e reali infiltrazioni criminali, la regolazione non costituisce un aumento della pressione del gioco sul territorio anzi, proprio il contrario, è una medicina. Deve essere somministrata prima che l’organismo sia compromesso. Chi ha abilmente pilotato la comunicazione contro il poker sportivo è influenzato da pregiudizi e non viene adeguatamente informato. La regolazione del poker sportivo può favorire un processo di concentrazione dei giochi in gaming hall di media-grande dimensione e può rappresentare in tal modo un catalizzatore del processo di razionalizzazione e di riduzione della pressione del gioco sul territorio”.
Agicos: La liquidità internazionale del poker è un progetto percorribile?
GC: “Sono convinto che avremo la liquidità internazionale, progressivamente, tra un numero crescente di Paesi dotati della regolazione nazionale. È solo questione di tempo”.