Confronto in questo blog i risultati della misura del tasso di prevalenza del gioco problematico rilevati:
• in Francia dalle indagini Prévalence-e-JUE 2012 e e-ENJEU 2012 svolte a fine 2012;
• in Gran Bretagna dalla British Gambling Prevalence Survey del 2010;
• in Italia dall’indagine condotta dal CIRMPA del 2010.
Fornirò dati essenziali, finalizzati alle osservazioni che voglio condividere. Rimando alle ricerche originali per i dettagli.
La ricerca francese misura, con il metodo CPGI:
• il tasso di prevalenza del gioco a distanza (giocatori che hanno giocato nell’ultimo anno rispetto al totale della popolazione adulta) pari a 3,7%; escludendo i giocatori che giocano online solo alle lotterie della FDJ il tasso di prevalenza è pari a 2,4%;
• il tasso di giocatori a rischio problematico, pari a 6,6% del totale dei giocatori online;
• il tasso di giocatori problematici rispetto alla totalità della popolazione adulta pari a 0,24%.
La ricerca inglese applicando il metodo DSM-IV indica:
• il tasso di prevalenza del gioco a distanza (giocatori che hanno giocato nell’ultimo anno) pari al 14,2%; escludendo la National Lottery il tasso di prevalenza è pari a 8,6%;
• il tasso di giocatori a rischio problematico, pari a 3% del totale dei giocatori online; escludendo i giocatori che hanno giocato online solo alla National Lottery il tasso si alza a 4,6%;
• il tasso di giocatori problematici rispetto alla totalità della popolazione adulta pari a 0,43%; escludendo i giocatori che hanno giocato online solo alla National Lottery il tasso è 0,39%.
La ricerca italiana usa sia il metodo SOGS sia il metodo PGSI e misura:
• il tasso di prevalenza del gioco a distanza calcolato con riferimento ai giocatori che hanno giocato negli ultimi 3 mesi, pari a 3,0%, che stimiamo equivalente a 4,5% con riferimento ai giocatori che hanno giocato negli ultimi 12 mesi;
• il tasso di giocatori a rischio problematico, pari al 9,7% dei giocatori che hanno giocato negli ultimi 3 mesi, che stimiamo equivalente a 6,5% dei giocatori che hanno giocato negli ultimi 12 mesi;
• il tasso di giocatori problematici rispetto alla totalità della popolazione adulta pari a 0,28%.
In Gran Bretagna i giocatori online sono molto più numerosi che in Francia e in Italia, ma il tasso del gioco a distanza è sempre molto basso se confrontato con il tasso di prevalenza del gioco in generale, che ad esempio è molto al di sopra del 50% in Italia ed è pari al 73% in Gran Bretagna. Questo significa che l’accesso al gioco online è molto selettivo. L’accesso al gioco online è la conclusione di un processo meditato sul piano psicologico e complesso dal punto di vista pratico. È improprio il confronto diretto tra i tassi di prevalenza del gioco problematico online e in generale.
Osservo che:
• la National Lottery inglese, che è un gioco a basso rischio, è giocata moltissimo online: quasi la metà dei giocatori che gioca on line in Gran Bretagna gioca solo la National Lottery.
• le lotterie della FDJ, che sono generalmente a basso rischio, sono giocate molto online: il 35% dei giocatori che gioca online in Francia gioca solo le lotterie della FDJ online;
• non disponiamo di misurazioni specifiche ma in Italia il tasso di giocatori online che gioca online solo le lotterie è molto contenuto.
Nella confronto del tasso di prevalenza del gioco problematico in Italia rispetto alla Francia e alla Gran Bretagna si deve considerare la sostanziale assenza in Italia della pratica online del gioco a basso rischio delle lotterie.
Osservo che:
• in Francia sulla totalità dei giocatori online solo il 27,9% gioca solo online mentre il 72,1% gioca sia offline sia online; inoltre il 70,4% giocava offline prima di aver iniziato a giocare online;
• in GB sulla totalità dei giocatori online solo l’11,6% gioca solo online mentre l’88,4% gioca sia offline sia online;
• non disponiamo di analoghi dati relativamente all’Italia, ma dobbiamo ritenere che una minoranza di giocatori online gioca solo online.
Ciò premesso osservo che la British Gambling Prevalence Survey 2010 indica che:
• il tasso di prevalenza del gioco problematico dell’11,6% dei giocatori online che giocano SOLO online è 0% (zeropercento);
• il tasso di prevalenza del gioco problematico dell’88,4% dei giocatori online che giocano ANCHE online è 3,2%.
Non disponiamo degli omologhi dati relativi alla Francia ed all’Italia. Dovrebbe essere facile estrapolare tali dati dalla ricerca e-ENJEU 2012 e invito i ricercatori francesi a farlo ed a darcene informazione. Dobbiamo comunque ritenere plausibile una analoga circostanza. Il tasso di prevalenza del gioco problematico dei giocatori solo online è basso o molto basso. È invece piuttosto alto il tasso del gioco problematico sulla popolazione di giocatori che giocano a molti giochi e in molte forme, e quindi sui giocatori che avendo praticato il gioco sul canale offline tradizionale hanno iniziato anche la pratica del gioco online, più in generale sui giocatori che giocano sia offline sia online.
Conclusione per il mercato europeo: la pratica del solo gioco online è presumibilmente caratterizzata da un basso tasso di prevalenza del gioco problematico. Una lettura superficiale dei dati può indurre in inganno. I commenti delle indagini che misurano il tasso del gioco problematico devono evitare questo equivoco.
Commento per il mercato italiano: i dati delle indagini disponibili indicano che la situazione italiana è sostanzialmente allineata a quella degli altri Paesi europei, anche con riferimento al gioco a distanza, come lo è per il gioco in generale.